lunedì 15 aprile 2013
L'EVOLUZIONE DEL PIACERE
Molte trame di opere letterarie, ma anche molte vicende degne di pettegolezzi di paese, ci ricordano come l'amore tra persone di età molto differenti si trasformi spesso in dramma, un dramma per giunta ridicolo che fa apparire la coppia amorosa per quello che non è: un genitore con la figlia o una badante con l'anziano. Si tratta dunque dei drammi più crudeli perché sono tragici per chi li vive e comici per chi li racconta.
Il seduttore evoluto è ovviamente ben consapevole di tutto ciò e benché si senta attratto tanto dal fascino sereno della maturità quanto da quello frizzante della giovinezza, difficilmente si pone l'arduo obiettivo di corteggiare una giovane donna. Può però accadere eccezionalmente anche a lui che il richiamo della vita nelle sue promesse più accattivanti riveli una forza in grado vincere qualsiasi ragionevolezza. In tal caso il seduttore evoluto non può fare semplicemente ricorso a una sua qualità per così dire costituiva – il sapere trarre il meglio da ogni situazione – ma deve ricorrere a una saggezza primordiale: concepire il suo invecchiare, la perdita di tempo e di forze, come la forma più alta e nobile di conoscenza, vale a dire la coscienza dei limiti della natura umana e, all'interno di questi limiti, l'abilità di valorizzare le sue prerogative.
Dopo ormai secoli di esaltazione di un ideale romantico che vaneggia l'amore in tempi infiniti, diventa un compito molto arduo, per molti aspetti eroico, il pensare la relazione amorosa come deve pensarla l'innamorato di una donna più giovane: costretta nei limiti del tempo che rimane a lui e a lui solo. Se questa consapevolezza sa trovare ragioni per godere dell'amore così come può essere, allora il seduttore evoluto riesce ad ottenerne, tra altre cose, una ricompensa impagabile: la liberazione da ogni forma di gelosia. Non si può più temere di perdere l'esclusività di un amore se si matura la coscienza di come l'esclusività sia impossibile. Il conciliarsi con il senso di precarietà di tutto ciò che vive, con l'idea dunque del doverne prendere congedo, rende liberi di vivere ogni cosa nella sua pienezza senza considerarla monca solo perché impoverita di futuro.
La saggezza e la sapienza regalate dal tempo non hanno benefici effetti solo sullo spirito, ma servono anche per trarre dalla carne pur indebolita quel piacere che si nega una vigorosa ma spesso scriteriata giovinezza. Un vantaggio dell'età è, infatti, nella facoltà del tempo di avvicinare i modi di concepire e vivere la sessualità tra donne e uomini. Si può dire che avvenga una sorta di conformazione del maschio alla sessualità femminile, dunque una per molti aspetti stupefacente armonizzazione dei tempi, dei modi, dei desideri. Questo aspetto è importante sì per la serenità della coppia ma anche perché fa scoprire all'uomo una vitalità insospettata. Finché c'è vita, anche nelle metamorfosi che più sottraggono e indeboliscono, si offrono spazi impensati a chi li sa accogliere.
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