venerdì 26 aprile 2013
L'AMORE DEMOCRATICO
Il seduttore evoluto, nonostante certe apparenze, tiene in alta considerazione l'amore coniugale.
È vero che alla lunga l'amore coniugale rischia di cadere in forme ripetitive non proprio idonee a vivere pienamente l'emozione dell'incontro erotico. L'immaginazione può, e in effetti questo è in generale il suo compito, venire in soccorso di una realtà non del tutto soddisfacente. È, per esempio, in grado di chiamare a raccolta ispirazioni da fonti che non provengano solo dal letto coniugale. In fondo qualsiasi esperienza erotica vive e si dispiega pienamente grazie all'indispensabile contributo della fantasia.
I vantaggi dell'amore coniugale rispetto ad altre situazioni amorose, sono innegabili: la comodità di trovare vicino e in modo agevole ciò che bisognerebbe andare a cercare lontano con ogni sorta di insidia; il risparmio di energie in favore di altre faccende più o meno importanti come il lavoro, gli hobby, gli affetti famigliari. Non bisogna poi dimentire il suo positivo impatto sull'umore: l'amore coniugale lascia un rassicurante senso di ordine, di pace con sé stessi e col mondo. Pure le inevitabili incomprensioni e stanchezze di coppia nella quotidianità vengono affrontate con altro spirito grazie a un regolare anche se prevedibile rituale erotico.
Tutto la considerazione per l'amore coniugale non impedisce tuttavia seduttore evoluto di apprezzare altre forme di esperienza amorosa, certamente meno comode e meno facili ma di impatto emotivo di gran lungo più intenso e gratificante. Il sapere valorizzare un incontro erotico contornato da agio e certezze non significa, infatti, per lui dovere soffoca il lupo solitario assetato di emozioni e sensazioni che è in lui. Ciò che il seduttore evoluto rifugge è per così dire la dittatura di una sola forma di incontro amoroso che monopolizzi il suo essere e il suo piacere. In tal senso il seduttore evoluto si può definire un democratico dell'esperienza amorosa: a ogni forma in cui può offrirsi deve essere riservato il diritto di manifestare la sua natura e di esaltare le sue virtù.
lunedì 15 aprile 2013
L'EVOLUZIONE DEL PIACERE
Molte trame di opere letterarie, ma anche molte vicende degne di pettegolezzi di paese, ci ricordano come l'amore tra persone di età molto differenti si trasformi spesso in dramma, un dramma per giunta ridicolo che fa apparire la coppia amorosa per quello che non è: un genitore con la figlia o una badante con l'anziano. Si tratta dunque dei drammi più crudeli perché sono tragici per chi li vive e comici per chi li racconta.
Il seduttore evoluto è ovviamente ben consapevole di tutto ciò e benché si senta attratto tanto dal fascino sereno della maturità quanto da quello frizzante della giovinezza, difficilmente si pone l'arduo obiettivo di corteggiare una giovane donna. Può però accadere eccezionalmente anche a lui che il richiamo della vita nelle sue promesse più accattivanti riveli una forza in grado vincere qualsiasi ragionevolezza. In tal caso il seduttore evoluto non può fare semplicemente ricorso a una sua qualità per così dire costituiva – il sapere trarre il meglio da ogni situazione – ma deve ricorrere a una saggezza primordiale: concepire il suo invecchiare, la perdita di tempo e di forze, come la forma più alta e nobile di conoscenza, vale a dire la coscienza dei limiti della natura umana e, all'interno di questi limiti, l'abilità di valorizzare le sue prerogative.
Dopo ormai secoli di esaltazione di un ideale romantico che vaneggia l'amore in tempi infiniti, diventa un compito molto arduo, per molti aspetti eroico, il pensare la relazione amorosa come deve pensarla l'innamorato di una donna più giovane: costretta nei limiti del tempo che rimane a lui e a lui solo. Se questa consapevolezza sa trovare ragioni per godere dell'amore così come può essere, allora il seduttore evoluto riesce ad ottenerne, tra altre cose, una ricompensa impagabile: la liberazione da ogni forma di gelosia. Non si può più temere di perdere l'esclusività di un amore se si matura la coscienza di come l'esclusività sia impossibile. Il conciliarsi con il senso di precarietà di tutto ciò che vive, con l'idea dunque del doverne prendere congedo, rende liberi di vivere ogni cosa nella sua pienezza senza considerarla monca solo perché impoverita di futuro.
La saggezza e la sapienza regalate dal tempo non hanno benefici effetti solo sullo spirito, ma servono anche per trarre dalla carne pur indebolita quel piacere che si nega una vigorosa ma spesso scriteriata giovinezza. Un vantaggio dell'età è, infatti, nella facoltà del tempo di avvicinare i modi di concepire e vivere la sessualità tra donne e uomini. Si può dire che avvenga una sorta di conformazione del maschio alla sessualità femminile, dunque una per molti aspetti stupefacente armonizzazione dei tempi, dei modi, dei desideri. Questo aspetto è importante sì per la serenità della coppia ma anche perché fa scoprire all'uomo una vitalità insospettata. Finché c'è vita, anche nelle metamorfosi che più sottraggono e indeboliscono, si offrono spazi impensati a chi li sa accogliere.
mercoledì 3 aprile 2013
LA DISPONIBILITÀ DELLA DONNA
Il verdetto di Nietzsche “Volontà è la natura dell'uomo, volenterosità quella della donna" sembra essere contraddetto non solo dalle benemerite acquisizioni del femminismo ma anche, nel suo piccolo, dalle riflessioni e dalle azioni del seduttore evoluto.
Un uomo in grado di stabilire prima e perseguire poi un obiettivo in modo volitivo e, di contro, una donna che sa essere semplicemente volenterosa e dunque capace solo di eseguire la volontà altrui, è di certo un modello non solo politicamente scorretto ma anche del tutto inattuale. Tuttavia il seduttore evoluto biasima nell'aforisma soprattutto il fatto di alimentare un pregiudizio che impedisce un vero, proficuo e piacevole incontro con l'universo femminile. In realtà il pregiudizio è solo secondariamente riferito alla donna la cui presunta debolezza la indurrebbe ad adeguarsi servizievolmente alla volontà altrui. Principalmente il pregiudizio si manifesta nei confronti della volontà, anche se si tratta di un pregiudizio positivo, vale a dire che si possa ottenere tutto ciò a cui si ambisce e che si possa ambire a tutto ciò che si vuole. La libertà di volere, lungi dall'essere una forma completa e assoluta di emancipazione e di potere, non si risolve che in una esperienza di sottomissione: è la volontà che prescrive un obiettivo e per raggiungerlo occorre almeno tanta servile volenterosità quanta quella a cui si deve ricorrere per adeguarsi a un volere altrui.
Il giudizio nietzschiano può essere visto allora come una provocazione in cui il seduttore evoluto non può cadere: se si accetta il verdetto così com'è formulato non si fa altro che mostrare passiva accondiscendenza. L'acritico ottimismo nei confronti del volere umano, oltre a manifestare un paradossale atteggiamento passivo – atteggiamento che sarebbe tipico delle femmine – rende anche ciechi sui tanti fallimentari della volontà e priva della possibilità di trarne insegnamenti.
La volontà più utile al seduttore evoluto è quella che mostra proprio la donna secondo Nietzsche: quella di adeguarsi a ciò che non si può mutare, di perseguire gli obiettivi che si possono raggiungere nella volenterosa rilassatezza di chi conosce i propri limiti. In tal modo ci si innalza dalla debolezza di vaneggiarsi ingenuamente tanto eroe da cambiare il mondo e la testa altrui secondo la propria volontà. È dunque quella femminile una volontà saggia e intelligente che tiene conto dei limiti umani e si pone obiettivi raggiungibili. Ma si tratta anche di una volontà che non si rende schiava di obiettivi ma che si prende la libertà di adeguarsi ai propri mutevoli desideri.
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