martedì 30 ottobre 2012

IL DESIDERIO RINNOVATO



Nell'immaginario collettivo il seduttore è in genere  rappresentato dall'immagine del farfallone. Lo si pensa infatti immerso tra piante rigogliose intento a svolazzare di fiore in fiore scegliendo via via quello più appetitoso. Condannando la sua leggiadra e felice spensieratezza, la superficialità e il vuoto della sua esistenza, si prova quasi un piacere rancoroso nella consapevolezza che il suo mondo di colori e profumi è destinato a finire presto, molto prima di quanto possa immaginare.

In verità il seduttore evoluto, ama tanto i giardini rigogliosi, pur nella loro fugacità, quanto le lande deserte. Non rifugge infatti gli spazi ostili, solitari e tristi quando le alterne vicende della vita ne rendono necessario l'attraversamento. Nel deserto che di tanto in tanto circonda ogni esistenza umana trova l'opportunità di rinascere, di rigenerarsi, di trarre ispirazione per desideri nuovi e rinnovati in spontaneità e vitalità. Il vuoto intorno gli offre l'opportunità di farsi domande per conoscersi meglio, per scoprire com'è e cosa desidera. La fatica e l'impegno, per esempio, del confronto quotidiano con una relazione esausta permette raramente di porsi la domanda: "Vale la pena di continuare? Cosa mi resta se la perdo?". 

Nel tempo della rinuncia e della tristezza si prepara ad accogliere la vita quando
sarà terminato l'attraversamento del deserto ed è la condizione per godere pienamente il tempo della gioia. Il seduttore evoluto non è un essere malinconico e solitario, ma è nella malinconia e nella solitudine che riscopre il mistero e il fascino di incontrare una presenza seducente.

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