venerdì 1 marzo 2013

LA RAGIONE DELL'INNAMORATO


Il seduttore viene considerato nell'immaginario collettivo come una personalità razionale: è la ragione che gli indica la strada, meglio se è la più breve possibile, per ottenere ciò a cui ambisce. I sentimenti in gioco non sono i suoi, ma quelli della sua preda e l'uso che ne fa è esclusivamente manipolatorio. Per questa ragione viene spesso giudicato alla stregua di un cinico approfittatore della sensibilità altrui che vive di fredda ragione senza un briciolo di sentimento.

É ovvio come la contrapposizione manichea tra ragione e sentimento –  questa evidente semplificazione della realtà  –  non possa soddisfare il seduttore evoluto. Ciò che induce a contrapporre il sentimento  alla ragione, come del resto il  cuore alla mente, l'istinto alla razionalità e così via, viene più incontro all'esigenza di fare chiarezza che a quella di conoscere la propria e l'altrui realtà psicologica. Separare ragione e sentimento come se fossero strade antitetiche porta, di certo almeno nella seduzione, a risultati decisamente insoddisfacenti: in un caso ci si consegna al volere e alla benevolenza altrui e nell'altro ci si perde nelle secche della propria sterilità emotiva.

Il seduttore che voglia evolversi deve allora imparare l'arte di fare collaborare gli opposti affinché la prerogativa della ragione non si risolva in timore e quella della sensibilità in delusione.
Tra i molti compiti che la ragione sa affrontare in modo positivo vi è quello di creare le condizioni affinché ci si possa lasciare andare senza remore alle gioie del cercare e del desiderare l'amata.  La ricerca e l'accettazione dei godimenti dell'innamorato ha, infatti, tutte le caratteristiche di una questione razionale. Ci sono voluttà come la lunga carezza di uno sguardo all'innamorata, come l'appetito delle dolcezze e delle profondità del suo corpo, di cui è del tutto insensato privarsene solo perché la paura ci comanda di fare attenzione, di non mettersi nelle mani altrui. Ed è pure una conquista della ragione il prendere coscienza di come il desiderio e il trasporto verso l'amata provengano da una energia vitale che appartiene chi ama e desidera e che è dunque stolto soffocare.

Il sapere abbandonare nel gioco amoroso la ragione al momento opportuno è anch'essa una forma di ragionevolezza. Non può avere nulla di irrazionale tutto ciò che permette alla vita dispiegarsi in tutti e suoi doni e le sue virtù.

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