domenica 10 marzo 2013

IL PECCATO CHE REDIME




Non occorrono particolari statistiche per rendersi conto di come la maggior parte delle coppie che iniziano una terapia per risolvere le loro crisi segnalino innanzitutto una regressione del desiderio sessuale. Generalmente lui, il maschio, si sente frustrato dai continui rifiuti di lei. „Io ci provo, è lei che non è mai disponibile“ è senza ombra di dubbio una delle frasi che con più frequenza risuonano negli studi degli psicologi della coppia. Altrettanto frequente è la frase con cui lei, la donna, reagisce: „Con tutte le cose che devo fare, arrivo alla sera che sono stanca morta. Se almeno mi aiutasse un po'“.

Il terapeuta ha poi gioco facile – basta che stia ad ascoltare –  nel fare esplodere la crisi in una aggressività che, si può ben dire, mira a colpire sotto la cintura. Si comincia male e si prosegue anche peggio: „È fredda e insensibile: mi sono messo con una frigida“, denuncia lui in un ghigno a metà tra disperazione e compiacimento. „Non è più l'uomo che ho conosciuto, è ingrassato e impigrito, sta ore davanti alla televisione e non usciamo mai“ è l'immagine che la maggior parte delle donne in crisi relazionale offre del partner. Quando lui cerca di difendersi con una frase del tipo „Io ci provo a baciarla, ma non si lascia nemmeno sfiorare“ allora lei si affida senza remore all'artiglieria pesante: „'Ma cosa hai mangiato con quell'alito che hai' gli chiedo, e lui risponde che ha mangiato formaggio. Formaggio! E sa che non sopporto il suo alito quando mangia formaggio!“

Il terapeuta se esperto sa bene quale sia la soluzione. Tuttavia, solo per tirare per le lunghe la faccenda, inizia a proporre giochini piuttosto insulsi come il guardarsi fissi per almeno tre minuti negli occhi. Può addirittuta farli tornare all'asilo proponendo loro di marcare le parti dei rispettivi corpi con colori che segnalino ciò che attrae o respinge, ciò che irrita o fa tenerezza. Menato per un certo lasso di tempo il can per l'aia in modo da rendere sufficientemente remunerativa la parcella, il terapeuta si gioca il jolly: un gioco di ruolo. Fingersi due emeriti sconosciuti che si incontrano al night o in treno, sulla strada del sesso mercenario o nella hall di un albergo permette loro di abbandonarsi senza remore e rancori
alle loro più sfrenate pulsioni e di farlo come persone nuove purificate da ricordi dolorosi.

Così, con questa innocente ma intelligente forma di autoinganno, riprendono a trarre reciproco godimento dalla loro unione. Affinché però il tutto non si risolva in un fuoco di paglia è bene che il terapeuta consigli loro la lettura del Manuale di seduzione per evoluti. La fantasia condivisa di un incontro erotico con un estraneo potrebbe essere ulteriormente perfezionata nei modi e nelle forme. Non vi è poi da escludere la pungente possibilità permessa alle coppie che hanno raggiunto una intesa esemplare: realizzare il proprio sogno erotico non solo nella realtà imperfetta di una una semplice fantasia. Se già un desiderio è peccato perché lasciarlo nell'incompiutezza di una fantasia? Se ci sono peccati che salvano l'amore allora l'amore non può, a sua volta, che redimerli.

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