martedì 30 ottobre 2012
IL DESIDERIO RINNOVATO
Nell'immaginario collettivo il seduttore è in genere rappresentato dall'immagine del farfallone. Lo si pensa infatti immerso tra piante rigogliose intento a svolazzare di fiore in fiore scegliendo via via quello più appetitoso. Condannando la sua leggiadra e felice spensieratezza, la superficialità e il vuoto della sua esistenza, si prova quasi un piacere rancoroso nella consapevolezza che il suo mondo di colori e profumi è destinato a finire presto, molto prima di quanto possa immaginare.
In verità il seduttore evoluto, ama tanto i giardini rigogliosi, pur nella loro fugacità, quanto le lande deserte. Non rifugge infatti gli spazi ostili, solitari e tristi quando le alterne vicende della vita ne rendono necessario l'attraversamento. Nel deserto che di tanto in tanto circonda ogni esistenza umana trova l'opportunità di rinascere, di rigenerarsi, di trarre ispirazione per desideri nuovi e rinnovati in spontaneità e vitalità. Il vuoto intorno gli offre l'opportunità di farsi domande per conoscersi meglio, per scoprire com'è e cosa desidera. La fatica e l'impegno, per esempio, del confronto quotidiano con una relazione esausta permette raramente di porsi la domanda: "Vale la pena di continuare? Cosa mi resta se la perdo?".
Nel tempo della rinuncia e della tristezza si prepara ad accogliere la vita quando sarà terminato l'attraversamento del deserto ed è la condizione per godere pienamente il tempo della gioia. Il seduttore evoluto non è un essere malinconico e solitario, ma è nella malinconia e nella solitudine che riscopre il mistero e il fascino di incontrare una presenza seducente.
venerdì 19 ottobre 2012
LA "FEMME FATALE" MASCHERATA
Per chi non è indifferente al fascino femminile è una esperienza tutto sommato non rara il doversi confrontare con una delle molte versioni di femme fatale. Trucchi ostentatamente raffinati, profumi strambi, mise e atteggiamenti al di fuori del comune alimentano il tentativo di dare concretezza a una delle fantasie più tenaci di molti maschi. Anche i modelli più semplici e più diffusi procurano molte vittime nonostante non sfuggano al destino beffardo di ogni maschera erotica generosamente accentuata: svela, per chi sappia vederli, aspetti decisamente caricaturali.
Ne esiste però una forma molto meno eclatante - quella in cui ci si imbatte non di rado sul posto di lavoro, nella cerchia degli amici o alla scuola di ballo - di certo lontana dagli eccessi e dall'impenetrabilità di altri modelli più tradizionali, ma per questo non meno rovinosa per il morale e l'autostima di chi ne cade vittima. L'apparenza si mostra addirittura coi caratteri opposti alla femme fatale: il fare è più che amichevole, il sorriso ad ogni incontro è quasi un'esplosione di entusiasmo, la conversazione svela un'ovvia predisposizione a scoprire interessi comuni, le mani che gesticolano ampiamente sfiorano più o meno distrattamente l'avambraccio, la spalla o altre parti non problematiche del corpo dell'interlocutore.
Il seduttore meno accorto si illude subito che l'oggetto del suo desiderio sia facilmente accessibile. Citando film imperdibili, locali di grido che ancora nessuno conosce o anche conferenze appassionanti, osa ben presto condurre il discorso su progetti di incontri serali. Molto della gestualità, dei sorrisi e del fare caloroso della femme fatale mascherata contribuisce a far sorvolare sul fatto che all'interesse, all'entusiasmo addirittura, per ogni film, locale o conferenza non segua nessun impegno preciso: tutto rimane nel vago di un interesse puramente teorico. Così l'ingenuo seduttore dopo un congedo improvviso anche se caloroso, precipitato all'improvviso dalla più promettente delle compagnie alla solitudine del suo bicchiere, ha solo un numero di cellulare a cui aggrappare i suoi sogni erotici. Certo lo userà presto, seguiranno altre stimolanti conversazioni, altre promesse - del tutto implicite del resto - e corrispondenti attese mancate. E tutto proseguirà su questa falsariga finché il peso psicologico di tante delusioni non indurrà saggiamente il seduttore principiante a cercare di dissetare la sua sete a fonti più sicure.
Contro questo tipo di femme fatale non esistono strumenti efficaci, tanto ingarbugliata e contraddittoria e del tutto impenetrabile è la conformazione psicologica che la induce a segnalare in modo tanto beffardo la sua inaccessibilità, a solleticare le fantasie di un uomo per poi lasciarlo solo e senza spiegazioni plausibili nel momento del confronto con la dura realtà. L'unica possibilità è quella di salvare almeno il proprio buon umore e il proprio benessere. Calibrare le proprie attese sulla realtà di ciò che accade e non sulla fantasiosità di ciò che si immagina è un principio a cui attenersi sempre ma in questo caso diventa particolarmente importante. Se poi la compagnia per così dire brillante in teoria e molto sobria nei fatti garantisce lo stesso una serata più gradevole di altre possibilità, allora, ben coscienti di ciò a cui si va incontro, si può continuare a collaborare a quel gioco inconcludente di promettere senza mantenere che tanto piace alla femme fatale mascherata.
martedì 9 ottobre 2012
QUANTO DEVONO ESSERE INTELLIGENTI LE FRASI ROMPIGHIACCIO?
Anche senza approfondite ricerche si può immaginare che tra le “frasi rompighiaccio” proposte dai consueti manuali di seduzione ve ne possa essere una del tipo: "Se intendi rivolgermi la parola fallo pure senza remore, non mi metti di certo in imbarazzo!”. Già di primo acchito non è difficile fare un pronostico sull'esito del tentativo. Tuttavia anche se si può ragionevolmente ritenere che tale approccio produca di norma una reazione tra l'imbarazzato e il beffeggiante, sarebbe sbagliato considerare la sua probabilità di successo uguale a zero. Non è infatti del tutto corretto pensare che l'efficacia di una frase rompighiaccio dipenda dalla sua qualità, vale a dire dalla simpatia o dall'intelligenza di cui è espressione. Pure la frase più sconsiderata ha una sua percentuale di probabilità di successo, anche se è pensabile che occorrano molti tentativi prima di trovare una ragazza che non si renda conto del suo infimo livello.
L'imponente impegno da profondere nella ricerca della ragazza, per così dire, giusta non è però l'unica ragione per cui è bene far sì che l'approccio non si affidi a forme comunicative troppo strambe o troppo insipienti. Se è verò, come appare lecito sostenere, che la qualità della frase individua una ragazza di intelligenza corrispondente, si corre il rischio di tirare nella rete un pesce decisamente poco appetibile. L'unica salvezza potrebbe arrivare da interpretazioni aberranti in senso benevolo in grado di sollevare attese ingannevoli. È però ragionevole pensare che l'inganno duri anche meno di quello che deriva da un Rolex comprato sulla bancarella di un venditore abusivo o da quello di una laurea ottenuta, per esempio, in Albania. Anche in tal senso si mostra l'inutilità dei manuali di seduzione che presentano frasi pronte che dovrebbero trarre in inganno sull'effettiva simpatia e intelligenza di chi le pronuncia. Tutto sommato è bene che ognuno scelga la frase che meglio lo rappresenti. Due stupidità che si uniscono offrono tutto sommato le stesse probabilità di piacere e appagamento dell'unione di due brillanti intelligenze.
Ciò che si dovrebbe evitare, anche se si conoscono in tal senso felici eccezioni, è la combinazione di grandi differenze. A meno che il più intelligente, o il meno stupido, dei due non si voglia divertire alle spalle dell'altro. In questo caso il tema non è più la seduzione.
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