Come l'assassino ha la irresistibile pulsione a tornare sul luogo del delitto, così il seduttore viene di norma irresistibilmente attratto dal desiderio di raccontare l'amore di cui ha goduto. Vi è quasi la sensazione che ogni piacere, così come ogni impresa, diventino completamente tali solo se se ne fa oggetto di racconto, scritto o orale che sia. Finché siamo in azione l'impegno dell'avventura impedisce il completo abbandono a ciò che di bello ci sta succedendo. La cura di ciò che deve accadere ma anche la preoccupazione per come si possa fallire lasciano in apprensione una parte di noi. Solo una volta conclusa la vicenda, il ripercorrerla nella calma e nella consistenza del ricordo fattosi racconto, permette di viverla facendola interamente propria.
Il raccontare a qualcuno, ma anche solo a se stessi, permette insomma di prendere pieno possesso dell'esperienza giacché raccontando si è ben più di semplici attori in balia di un copione al cui sviluppo concorrono svariate e spesso imprevedibili volontà: nel racconto si diventa signori e padroni del proprio destino e della propria fortuna. A differenza della realtà la memoria fattasi narrazione si lascia, all'occorrenza, plasmare secondo i nostri desideri.
Dalla letteratura memoriale erotica alle storie da bar vi è un accordo più o meno tacito tra chi narra con chi legge o ascolta: non si pretende che il racconto sia lo specchio fedele di una avventura, si può tranquillamente limare e abbellire, inventare e immaginare. L'esperienza reale è poco più di un pretesto per dare concretezza di narrazione a vicende in gran parte fantasiose, vicende che si armonizzano con i desideri e le fantasie di chi parla o scrive, di chi ascolta o legge. Non è la verità del dato di fatto che interessa, ma il mettere le ali alla fantasia, il condividere una realtà creata dal proprio desiderio. Il racconto dà allora vita a un mondo ideale piacevole da immaginare proprio perché la realtà è molto più scorbutica, imprevedibile e ingrata.
I social network contemporanei si presentano sempre di più come la sede attuale della memorialistica erotica e delle chiacchiere da bar. Molte grandi e appassionanti storie d'amore tra amanti che non si incontreranno mai vivono nei messaggi e nelle chat dei siti e dei blog specializzati in amicizie e incontri. Liberati dalla necessità di agire si concentrano sul dare concretezza di racconto ai loro desideri. Nulla può intralciare un appagamento, nulla può impedire che prenda le forme più ardite. Un amore che vive di parole è libero di conformarsi solo al piacere, non ha altri interessi e non ha doveri.
Il seduttore evoluto sa sì riconoscere tutte le prerogative dell'idealità che sorregge l'immaginazione, ma non si potrebbe definire tale se non ne riconoscesse anche i limiti. Sa cogliere l'aspetto positivo, vale a dire la concretezza, benché solo linguistica, in cui si plasma la nostalgia infinita di bellezza e amore. Ma sa anche ben valutare il rischio: il racconto può prendere vita dall'esperienza, non può però in alcun modo sostituirla. Alla lunga si autoriproduce monotonamente senza più trovare stimoli per rinnovarsi. Private del racconto che le rappresentino, l'avventura, la vita stessa, ci appaiono incomplete. Tuttavia un racconto che monopolizzi e si impossessi di ogni esperienza rende impossibile l'avventura e rinsecchisce la vita.


