giovedì 5 maggio 2016

L'UNICA VERA STRATEGIA SEDUTTIVA


Non esiste nulla di più attraente del seduttore che sappia trovare nella propria vita ciò che lo soddisfi senza il bisogno di completare con ulteriori sensi la sua esistenza richiedendo la compagnia, l'attenzione e la benevolenza altrui. Per garantirsi tale prerogativa non occorrono grandi prestazioni, basta solo un po' di amor proprio, un minimo di cura di sé e la ricerca di ciò che piace e fa stare bene senza alcun contributo altrui alla propria gioia.

Se è di certo vero che ogni egoismo, egocentrismo e autoreferenzialità sono indice di grave inettitudine seduttiva e portano raramente a trionfi (al massimo a labili vittorie di Pirro), è altrettanto vero quanto sia irresistibile una forma di narcisismo che sappia esprimersi come piacere di essere ciò che si è. La validità di questa che appare l'unica vera strategia seduttiva è confermata anche nel caso di un fallimento, eventualità da tenere sempre in considerazione non tanto o non solo per i limiti del seduttore evoluto, ma soprattutto per le altrui inettitudini culturali, mentali e relazionali. L'amor proprio permette infatti di sopportare con grande serenità ogni manifestazione di indifferenza, ogni forma di rifiuto.

Visto che gli altri non sono manipolabili a nostro piacimento (e se lo fossero non è detto che ciò porterebbe a buoni risultati, anzi!) può accadere anche di frequente di non trovare in chi ci attrae reciprocità di sentimenti e disponibilità. Per questo occorre l'intelligenza di capire su quale ambito si possa agire, sì per realizzare i propri desideri ma anche per stare bene lo stesso – o il meglio possibile – se non si realizzano. Vi sono sentimenti che sono nostri alleati in tutto ciò che facciamo, per esempio fiducia, passione, coraggio, serenità, entusiasmo. Ci aiutano perché sono in grado di mobilitare impensabili energie positive. Predisposizioni mentali opposte come diffidenza, timore, delusione, scoraggiamento, tristezza boicottano invece ogni nostro tentativo di raggiungere ciò che ci fa stare bene.

È vero che non sempre il benessere è uno stato che si possa conquistare con un semplice gesto di volontà. Si ottiene anzi di solito solo come risultato di un lungo, complesso e incerto lavoro su se stessi di controllo e di dominio dei sentimenti che ci danneggiano. Il primo passo può essere paradossalmente quello di fare amicizia anche i nostri aspetti meno nobili e vitali: il modo migliore per neutralizzare gli amici fastidiosi è però quello di non prenderli mai troppo seriamente e di dosare il più possibile la loro frequentazione.



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