martedì 31 maggio 2016

O LO FAI O LO IMMAGINI

 



Il seduttore evoluto non si ferma di fronte a nessun ostacolo. I compiti più difficili, le imprese in cui ogni seduttore non evoluto si guarda bene da impegolarsi, sono la sua passione. Non c'è situazione che possa scoraggiarlo: dalla donna più felicemente sposata a quella inaccessibile come una fortezza medievale. Non lo fermano nemmeno differenze tanto marcate da fare pensare a una sua perdita del senso del ridicolo, differenze di età, di ceto, di cultura. Può impegnarsi tanto con una concorrente a miss mondo quanto con la meno stimolante catechista di una sperduta parrocchia di campagna, se ne intravede il senso oltre l'apparenza.

Occorre però precisare che in lui non agisce una volontà eroica e trionfante che piega il mondo ai suoi desideri. Al contrario è la volontà umile e realista di chi cerca quali opportunità esistono quando la ragione e l'esperienza suggeriscono che non ve ne sia alcuna. Per questo la sua volontà di agire è sempre guidata da una riflessione intenta a scoprire quello che è possibile quando nulla appare possibile. L'indugio riflessivo ha innanzitutto lo scopo di dominare la fantasia tenendola sotto controllo affinché sia ben chiara la differenza tra quello che si può immaginare e quello che si può fare. Solo così si possono poi aprire spiragli d'azione, indagare le varie forme che una relazione può assumere.


Spesso la riflessione suggerisce che è possibile sentire l'oggetto del desiderio solo come assenza. È a questo punto che una fantasia su cui si abbia completo dominio può regalare ciò che nessuna realtà potrà mai concedere: la presenza dell'amata come desiderio. Il conciliarsi con una felicità amorosa senza godere della presenza concreta dell'amata conduce inevitabilmente a valorizzare ciò di cui solo si può avere piene possesso: la propria capacità fantastica.

giovedì 5 maggio 2016

L'UNICA VERA STRATEGIA SEDUTTIVA


Non esiste nulla di più attraente del seduttore che sappia trovare nella propria vita ciò che lo soddisfi senza il bisogno di completare con ulteriori sensi la sua esistenza richiedendo la compagnia, l'attenzione e la benevolenza altrui. Per garantirsi tale prerogativa non occorrono grandi prestazioni, basta solo un po' di amor proprio, un minimo di cura di sé e la ricerca di ciò che piace e fa stare bene senza alcun contributo altrui alla propria gioia.

Se è di certo vero che ogni egoismo, egocentrismo e autoreferenzialità sono indice di grave inettitudine seduttiva e portano raramente a trionfi (al massimo a labili vittorie di Pirro), è altrettanto vero quanto sia irresistibile una forma di narcisismo che sappia esprimersi come piacere di essere ciò che si è. La validità di questa che appare l'unica vera strategia seduttiva è confermata anche nel caso di un fallimento, eventualità da tenere sempre in considerazione non tanto o non solo per i limiti del seduttore evoluto, ma soprattutto per le altrui inettitudini culturali, mentali e relazionali. L'amor proprio permette infatti di sopportare con grande serenità ogni manifestazione di indifferenza, ogni forma di rifiuto.

Visto che gli altri non sono manipolabili a nostro piacimento (e se lo fossero non è detto che ciò porterebbe a buoni risultati, anzi!) può accadere anche di frequente di non trovare in chi ci attrae reciprocità di sentimenti e disponibilità. Per questo occorre l'intelligenza di capire su quale ambito si possa agire, sì per realizzare i propri desideri ma anche per stare bene lo stesso – o il meglio possibile – se non si realizzano. Vi sono sentimenti che sono nostri alleati in tutto ciò che facciamo, per esempio fiducia, passione, coraggio, serenità, entusiasmo. Ci aiutano perché sono in grado di mobilitare impensabili energie positive. Predisposizioni mentali opposte come diffidenza, timore, delusione, scoraggiamento, tristezza boicottano invece ogni nostro tentativo di raggiungere ciò che ci fa stare bene.

È vero che non sempre il benessere è uno stato che si possa conquistare con un semplice gesto di volontà. Si ottiene anzi di solito solo come risultato di un lungo, complesso e incerto lavoro su se stessi di controllo e di dominio dei sentimenti che ci danneggiano. Il primo passo può essere paradossalmente quello di fare amicizia anche i nostri aspetti meno nobili e vitali: il modo migliore per neutralizzare gli amici fastidiosi è però quello di non prenderli mai troppo seriamente e di dosare il più possibile la loro frequentazione.



COLTA SUL FATTO Ero andato ad aspettare Olga all’aeroporto, lo facevo spesso per evitarle la fila ai taxi. L’avevo intravista gi...