Si dice che gli errori siano importanti perché più se ne fanno e più si impara. Chi può vantare un curriculum ricco di fallimenti pare abbia una carta decisiva da giocare per il suo successo. Questa convinzione ormai di dominio comune in tanti ambiti della vita trova però scarso consenso quando si pensa alle relazioni amorose. Non vi è amore che non si concluda con il fatidico e vano proposito: "La prossima volta non commetterò più i soliti errori". L'intento è quello di cambiare tutto e di farlo nel modo più radicale possibile. Si pensa allora, a seconda dei casi, di regalare fiori in abbondanza o di non regalarne affatto, di essere più affettuosi o di centellinare il proprio affetto, di mitigare i propri impulsi violenti o di lasciare libero sfogo ad ogni energia repressa.
Se poi si avesse il potere fantastico di ripetere il proprio passato, di srotolare per esempio la propria vita fino al punto in cui ha avuto inizio una relazione con nobili e soavi sentimenti per poi terminare in rancori e recriminazioni, ci si accorgerebbe che nemmeno la macchina del tempo potrebbe farvi prendere un'altra direzione. Manca la controprova perché nessuno ha ancora inventato un aggeggio simile ma si può lo stesso essere certi che, magari in forme un po' diverse, il risultato sarebbe lo stesso. L'amore suggellato in una chiesa con la benedizione divina e amici festanti finirebbe inesorabilmente di nuovo nella solitudine di ufficio giudiziario di fronte a un grigio burocrate e ad avvocati annoiati. Se il perturbante trasferimento dalle lenzuola bollenti del letto ai frantumi di piatti in cucina è accaduto già una volta, si può stare quasi certi che si ripeterà.
Una delle molte ragioni per cui si diventa vittima di una inesorabile reiterazione dei soliti delitti relazionali è nel nostro essere: gli errori non sono errori ma il modo particolare in cui siamo e sentiamo. Ci si può certo prefiggere di cercare un partner, a seconda dei casi, più affettuoso o meno bisognoso d'affetto, più vivace in società o un po' più riservato, più spiritoso o meno loquace e così via. Eppure se si è attratti da chi ci dà sempre le stesse gioie e gli stessi dolori significa che non possiamo controllare completamente il destino che siamo, che c'è sempre un abbondante resto di inconsapevolezza quando cominciamo a fremere di piacere per un nuovo amore. Anche tutto l'impegno possibile nel cercare un partner del tutto diverso dagli altri fallimentari, non porta grandi risultati. Se non si avverte in quel luogo indistinto chiamato cuore, o nelle oscure profondità delle viscere tutta la patologia fisica e mentale a cui diamo il nome di innamoramento, allora è del tutto vano, anche fastidioso impiegare le serate in inutili uscite al ristorante, in discoteca o a teatro.
L'unica possibilità sarebbe cambiare se stessi, ma è una via per i più del tutto impraticabile, una via anche più ostica di quella impossibile di cambiare l'altro.

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