domenica 28 dicembre 2014

LE TRACCE DEL TRADIMENTO


È molto difficile per chiunque, persino per il seduttore evoluto, gestire il sentimento della gelosia. Non per questo non è utile affrontarlo cercando di comprendere quanta parte sia frutto di ossessioni e paure e quanta parte invece sia acceso da ragioni del tutto giustificate. Se da un lato la gelosia si può considerare una patologia della mente, dall'altro non è detto che un geloso sia per forza un malato immaginario. L'autocritica va bene finché non diventa cecità su quello che è l'altro.

Vi è però un modo molto praticato ma ben poco proficuo per discernere immaginazione e ragione nella gelosia: il provare a farlo per la via più breve ponendo domande dirette del tipo "dove sei stata?" o "chi hai visto?". Tale atteggiamento esprime la smania di essere tranquillizzato ben più del desiderio ragionevole di capire cosa stia accadendo alla partner. Tutto quello che se ne ricava è, nel meno peggiore dei casi, un atteggiamento freddo, infastidito, colpevolizzante che lascia ancora più soli con tutti i propri dubbi irrisolti. La possibilità di capire tutto e subito da soli anche senza prove certe, vale a dire il "sentire" quando la propria donna si è appena alzata dal letto di un altro, è poi riservata a rari uomini di una sensibilità del tutto particolare. Gli altri devono fare i conti con la vaghezza di sensazioni senza potersi mai affidare a certezze.

Per queste ragioni l'unica strada percorribile è il riscontro indiretto attraverso la decifrazione dei segni nascosti della verità, di tracce che, sebbene non diano ancora certezze, disegnano un quadro relazionale in cui il tradimento, se non è ancora compiuto, è solo una questione di tempo. Se, per esempio, si è costretti a ripetere le cose perché non ci si capisce nemmeno quando si chiede: "mi passi il sale?", significa che si parla un linguaggio diverso, dunque il segno che si è cominciato a vivere in realtà distanti. Se poi lei non mostra più alcun interesse per il suo lavoro e, inoltre, fa cadere ogni discorso su cose che lo riguardano, allora diventa inequivocabile il segnale di come la sua distanza da lui si sia ulteriormente rafforzata. Contemporaneamente è probabile che lei si scopra colta da stupefacenti passioni: un corso di teatro sul metodo Stanislavskij diventa una esigenza esistenziale, un gruppo su facebook dedito allo sciamanesimo siberiano le dà le risposte sull'uomo e il suo ambiente che aveva sempre cercato, i tutorial di cucitocreativo.it riempiono le sue serate finalmente con una attività rilassante e stimolante nel contempo. Anche i suoi bisogni al di fuori delle competenze del suo partner aumentano in modo clamoroso. Se lui avesse imparato a gestire come si deve un file exel non avrebbe avuto bisogno di chiedere al collega. 

Un'impresa diventa poi il trovare una opinione su cui si possa sperare di potere essere in accordo. Qualsiasi sia il tema, dall'ultimo film di Woody Allen al nuovo colore della casa di fronte, non si riesce a intaccare la sua convinzione che l'opinione giusta sia proprio il contrario di quella del partner. Se lui ha un giudizio così sbagliato in cose tanto banali, come potrà lei mai credere che non sbagli anche sulle cose importanti? Il suo insistere poi a difendere in qualsiasi modo la propria opinione lo porta in effetti a sostenere cose palesemente fallaci e alla fine ha comunque sempre ragione lei.

Ben più chiari di qualsiasi risposta a domande dirette, di qualsiasi prova documentaria sono dunque le tracce che la relazione lascia nelle piccole banali faccende quotidiane. Per capire se la propria gelosia sia o non sia giustificata non occorre un grande dispiegamento di mezzi. Basta fare un po' di attenzione ai particolari della vita di tutti i giorni.

mercoledì 17 dicembre 2014

I BUONI PROPOSITI



Si dice che gli errori siano importanti perché più se ne fanno e più si impara. Chi può vantare un curriculum ricco di fallimenti pare abbia una carta decisiva da giocare per il suo successo. Questa convinzione ormai di dominio comune in tanti ambiti della vita trova però scarso consenso quando si pensa alle relazioni amorose. Non vi è amore che non si concluda con il fatidico e vano proposito: "La prossima volta non commetterò più i soliti errori". L'intento è quello di cambiare tutto e di farlo nel modo più radicale possibile. Si pensa allora, a seconda dei casi, di regalare fiori in abbondanza o di non regalarne affatto, di essere più affettuosi o di centellinare il proprio affetto, di mitigare i propri impulsi violenti o di lasciare libero sfogo ad ogni energia repressa.

Se poi si avesse il potere fantastico di ripetere il proprio passato, di srotolare per esempio la propria vita fino al punto in cui ha avuto inizio una relazione con nobili e soavi sentimenti per poi terminare in rancori e recriminazioni, ci si accorgerebbe che nemmeno la macchina del tempo potrebbe farvi prendere un'altra direzione. Manca la controprova perché nessuno ha ancora inventato un aggeggio simile ma si può lo stesso essere certi che, magari in forme un po' diverse, il risultato sarebbe lo stesso. L'amore suggellato in una chiesa con la benedizione divina e amici festanti finirebbe inesorabilmente di nuovo nella solitudine di ufficio giudiziario di fronte a un grigio burocrate e ad avvocati annoiati. Se il perturbante trasferimento dalle lenzuola bollenti del letto ai frantumi di piatti in cucina è accaduto già una volta, si può stare quasi certi che si ripeterà.

Una delle molte ragioni per cui si diventa vittima di una inesorabile reiterazione dei soliti delitti relazionali è nel nostro essere: gli errori non sono errori ma il modo particolare in cui siamo e sentiamo. Ci si può certo prefiggere di cercare un partner, a seconda dei casi, più affettuoso o meno bisognoso d'affetto, più vivace in società o un po' più riservato, più spiritoso o meno loquace e così via. Eppure se si è attratti da chi ci dà sempre le stesse gioie e gli stessi dolori significa che non possiamo controllare completamente il destino che siamo, che c'è sempre un abbondante resto di inconsapevolezza quando cominciamo a fremere di piacere per un nuovo amore. Anche tutto l'impegno possibile nel cercare un partner del tutto diverso dagli altri fallimentari, non porta grandi risultati. Se non si avverte in quel luogo indistinto chiamato cuore, o nelle oscure profondità delle viscere tutta la patologia fisica e mentale a cui diamo il nome di innamoramento, allora è del tutto vano, anche fastidioso impiegare le serate in inutili uscite al ristorante, in discoteca o a teatro.

L'unica possibilità sarebbe cambiare se stessi, ma è una via per i più del tutto impraticabile, una via anche più ostica di quella impossibile di cambiare l'altro.

COLTA SUL FATTO Ero andato ad aspettare Olga all’aeroporto, lo facevo spesso per evitarle la fila ai taxi. L’avevo intravista gi...