giovedì 3 luglio 2014

L'ISTINTO ANIMALE



Stendhal, che di faccende amorose doveva intendersene, pensava che la felicità erotica fosse preclusa ai grandi amori. Freud poi sosteneva addirittura che l'oggetto del desiderio, per essere tale, dovesse subire una "degradazione". L'intesa e l'armonia di coppia sterilizzerebbero la relazione giacché l'eros avrebbe bisogno del conflitto e della disarmonia per manifestarsi. L'eros, dunque, si lascerebbe fecondare solo dal caos, come affermava il romantico tedesco Friedrich Schlegel. 

Al cospetto di tali pensatori sembra che il seduttore evoluto debba rassegnasi ad abbandonare la ricerca dell'eros nell'intesa intellettuale, nell'affinità emotiva, nella "cortesia" relazionale. Eppure ci sono buone ragioni per pensare che possa persistere nel suo atteggiamento gentile. L'idea del "maschio" à la Rambo immaginato solo nel secolo scorso non appare infatti poi più così attuale. Le consapevolezze maschili più evolute del nostro tempo si chiedono, per esempio, se abbia ancora un senso mettersi sul piede di guerra e indossare le vesti del guerriero ogni volta che la vita fa intravedere un obiettivo desiderabile o ci chiede di proteggerci

Il seduttore evoluto, intelligentemente "indebolito", avverte l'insensatezza del mitico eroe trionfante e accetta serenamente di essere un umano che deve imparare a convivere anche con desideri irrealizzati e a sopravvivere alle sconfitte. L'esempio del Rambo dell'immaginario maschile non lo incanta perché alla fine l'eroe rimane comunque solo col suo trionfo e il seduttore evoluto si immalinconisce al pensiero di trionfi che lasciano soli.

È tuttavia anche vero che sarebbe stolto buttare il bambino dell'eros con l'acqua sporca dell'eroe trionfante e rinunciare alla sua carica vitale o semplicemente al piacere che offre. L'uomo che non è, o non è più, può infatti essere recuperato con la fantasia e con le forme rituali che questa suggerisce. Nel tempo e nello spazio del rito può abbandonarsi a comportamenti, azioni e pensieri a lui ormai lontani eppure vicini, ritrovare radici che giacciono sonnecchianti nelle sue sfere più intime. La riscoperta del caos primitivo, dell'istinto e della lotta può allora avvenire nello spazio regolato del gioco e del rito: per un tempo determinato, in uno spazio circoscritto. Sospendere momentaneamente ciò che una vita sensata gli suggerisce – cortesia, rispetto, confidenzialità e così via – per aprirsi a una vita sì a lui lontana, ma anche vicina, gli permette di ritrovare in sé tutta l'energia della natura irresponsabile e violenta che anima i nostri istinti

La violenza insita nell'eros che si dispiega nell'atto sessuale animale è così recuperata in modo rituale senza tuttavia sconvolgere l'armonia della relazione. Si possono così riscoprire e racchiudere in un ambito a sé stante, sensazioni, paure e desideri che la ragione evolutiva tende a nascondere. Può, per esempio, trovare spazio il desiderio di esplorare il confine incerto tra opposti: tra dolore e piacere, tra creazione e distruzione, tra vita e morte.

Occorre tuttavia molta fiducia tra i partner – dunque una forte volontà di armonizzazione – per abbandonarsi a questo gioco ai confini tra accoglienza e rifiuto, tra benevolenza e violenza. Eppure sapere ritrovare l'ordine dopo avere gettato uno sguardo sul caos che può sempre governarci a nostra insaputa, significa salvare sia ciò che ci umanizza, sia ciò che ci rende felicemente animali.



Nessun commento:

Posta un commento

COLTA SUL FATTO Ero andato ad aspettare Olga all’aeroporto, lo facevo spesso per evitarle la fila ai taxi. L’avevo intravista gi...