lunedì 28 aprile 2014

IL CORNUTO CONSENZIENTE E FELICE



A quanto pare tra i video pornografici più scaricati dalla rete vi sono quelli dedicati a una moglie che si abbandona  a un focoso amplesso con uno sconosciuto proprio davanti all'occhio attento e partecipe di un marito felice e consenziente. Soprattutto in considerazione della pessima fama di cui godono “i cornuti”,  l'attivazione dei neuroni specchio negli amanti del genere dovrebbe in questo caso dipendere dalla identificazione con lo sconosciuto, con il conquistatore del terreno altrui. Che non sia sempre così ce lo può suggerire la semplice considerazione dell'ambiguo rapporto tra il felice cornuto e colui che lo sostituisce nell'amplesso coniugale: è il primo che detta le regole del gioco; il secondo è soggetto alla sua volontà: può sì soddisfare le proprie voglie come più gli aggrada, ma tutto il suo privilegio dipende dal volere di chi gli chiede di dimostrare ciò che sa fare. L'identificazione può dunque sì avvenire con il conquistatore, anche se gode di un trionfo decisamente sui generis, ma anche con il cornificato, per così dire, in tempo reale in virtù del suo potere. 

Ancora più ambiguo è il rapporto del cornuto con la moglie. Se questa si mostra riluttante all'idea di doversi concedere a un estraneo per uno sfizio altrui, oppure, se pur accondiscendendo boicotta tutta la faccenda sbrigandola con distacco e freddezza,  di certo lascerà il marito insoddisfatto. Eppure, in caso contrario, che soddisfazione potrà mai essere quella di un marito che trova la moglie finalmente focosa, fantasiosa e appassionata, ma con un altro?

Ora il seduttore evoluto, pur nella sua liberalità, è molto sensibile ai rischi, ai perniciosi effetti collaterali di pratiche erotiche non animate da coinvolgenti risvolti relazionali, soprattutto quando l'erotismo è pericolosamente contaminato da subdole volontà di dominio. Per questa ragione mette bene in guardia chi non sia cosciente di come la pornografia presenti vere e proprie perversioni relazionali ammantandole della stessa magia delle fiabe. La realizzazione dei desideri presenta infatti rischi che nel mondo delle fiabe non si potranno mai correre. Una fantasia irrealizzata sarà pure un godimento con tanti limiti, eppure non si coinvolgono pericolosamente altri nelle loro intimità più profonde e più sensibili. In particolare nel tema delle rappresentazioni pornografiche menzionato nessun uomo sa bene come può reagisce se deve confrontarsi col segreto di ciò che accade alla propria donna nell'amplesso con l'altro. Si sapranno dominare gli indicibili, profondi e subdoli timori che ne accompagnano il mistero? 

Cedere alla sua tentazione evitandone i rischi, godendone dei vantaggi, anche relazionali,  è una faccenda decisamente da evoluti. L'evoluto sa osservare per il puro piacere di farlo senza lasciarsi vincere da timori e senza contaminare il godimento con lo  scopo paradossale di conoscere, dominare e controllare l'enigma della sessualità della propria partner. L'evoluto sa che è buono, utile e bello imparare a convivere col suo mistero, accettarne la dimensione invalicabile, lasciarla aperta, in divenire, mai del tutto conoscibile. 


mercoledì 16 aprile 2014

PARADISI PERDUTI



L'osservazione del comportamento animale è spesso di grande utilità per imparare a vivere in modo dignitoso da umani. Fare caso a come le gatte abbandonano all'improvviso i loro piccoli dopo essere state per diverse settimane tutto il loro mondo ne è senza dubbio un buon esempio. È di certo questa un'esperienza che intristisce e angoscia non solo il bimbo innocente che comunque può poi trovare conforto, lui sì, tra le braccia sempre aperte della mamma. Il povero gattino orfano della tenerezza del corpo materno, privato del suo nutrimento fisico e psicologico, sprofonda in una desolazione in cui gli umani anche adulti non possono non ritrovarsi: ogni addio porta con sé la stessa angosciata desolazione procurata nell'animaletto dal soffio minaccioso della madre che gli nega le sue mammelle paradisiache. È infatti esperienza per noi dolorosamente abituale quella di doverci separare dal mondo che abbiamo creduto ci dovesse  appartenere per sempre. L'avvertire che ci abbandona e diventa altro da noi, ci lascia impoveriti, bisognosi e indifesi proprio come il gattino della nostra infanzia.

A differenza del gattino che dopo qualche giorno sa trovare nella sua ciotola il nutrimento necessario e in gomitoli, tende o nella coda di una madre indifferente il proprio compagno di giochi, gli umani faticano a riprendere a vivere col tormento di ciò che hanno perso. Questo vale in particolare per le questioni amorose. Una volta abbandonati dal loro amore, nel migliore dei casi, trovano in tragiche rappresentazioni del proprio dolore – in lunghe lettere come in nostalgiche poesie – un antidoto al male che però è anche ulteriore veleno. Gli umani, inebriati da uno sguardo trascendente sull'amore si inerpicano con le loro poesie nelle loro solite esagerazioni: la persona amata prima da angelo si fa diavolo, il mondo da paradiso accogliente diventa con l'abbandono un inferno maledetto.

L'esperienza pur durissima attraverso cui la gatta rende abile alla vita la sua prole è quella di  fare prendere tempestivamente congedo da ogni idea di paradiso su questa terra. Al massimo ci si può immaginare una terra fertile e serena che per un po' di tempo, solo per un po' di tempo, accoglie e  consola. Ma quando la si perde, e perdere le cose è faccenda del tutto normale per i terrestri, si deve cercare una terra nuova, dunque non là dove è stata perduta ma altrove, in altre forme e in altri modi

Il paradiso dell'amore che tutto offre e che nulla lascia da desiderare non è, per fortuna, cosa terrena, come hanno imparato, per esempio, i nostri amici felini. Un paradiso lo può essere unicamente come risultato di una ebbrezza momentanea, come illusione in cui ci può si perdere di tanto in tanto ma solo per imparare come si fa ad abbandonarla. 


COLTA SUL FATTO Ero andato ad aspettare Olga all’aeroporto, lo facevo spesso per evitarle la fila ai taxi. L’avevo intravista gi...