sabato 5 ottobre 2013

L'AMORE CELESTIALE


Innamorarsi è la cosa più bella del mondo, è anzi così bella da non apparire neanche di questo mondo. L'innamorato vive, come è noto, almeno tre passi sopra il cielo e così non vede e non sente nulla di ogni cosa che sta sulla terra. Ogni paura scompare, così come ogni imperfezione in colei che l'ha sollevato dalla miseria umana e trasportato in un luogo di luce privo di ogni tenebra. L'innamorato è convinto in cuor suo di avere incontrato un angelo, non un essere umano. Chi altro potrebbe altrimenti condurlo al di là e al di sopra di ogni affanno e timore in un regno dove ogni contatto conduce in sfere celestiali ed è promessa di durata perenne? Nel loro abbraccio, dice il poeta, gli innamorati osano vaneggiare l'immortalità.

Mille volte si può ripiombare nel corso di una vita in tale stato tra l'ebbro e l'allucinato, in ogni caso di impagabile felicità. Può capitare a qualsiasi età e condizione esistenziale, in barba ad ogni esperienza passata e a ogni ragionevolezza. Tra le cause che lo rendono possibile vi è di certo una mai sopita nostalgia per la promessa divina del paradiso. Nonostante che l'uomo moderno sappia intravedere nelle cose terrene solo l'annuncio della morte di Dio, permane nascosta in forme umane l'attesa di un mondo divinamente perfetto. È così che nell'innamorata l'innamorato cerca il paradiso perduto e ogni sua dichiarazione d'amore non è che una preghiera in cerca della salvezza e della felicità incontaminata del paradiso.

Sarebbe uno stato del tutto invidiabile se il paradiso realizzabile sulla terra preservasse dall'effetto collaterale di umanissime sofferenze. Chi sa immaginare un paradiso sa anche della eventualità di trovarne la porta chiusa, o di quella di perderne il diritto di cittadinanza. A ogni paradiso negato non vi può essere che l'inferno come unica alternativa. Gli angeli, si sa, possono trasformarsi, per vanità o quant'altro, repentinamente in demoni. Per chi allora voglia sottrarsi qui sulla terra alle pene dell'inferno sa che deve immaginare l'amore nelle imperfezioni e nella labilità della condizione umana. Perderà qualcosa in ebbrezza, passione e trasporto, ma si libererà del timore di cadere nel fuoco della Geenna. 

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