martedì 22 maggio 2012

COLPO DI FULMINE?



Chi ama guardare film d'amore, o leggere romanzi rosa, immagina che l'amore più emozionante,  coinvolgente e vero, sia quello che nasce all'improvviso da un così detto colpo di fulmine. L'amore si manifesterebbe con la incantevole veemenza di uno squarcio di luce che cambia all'improvviso l'aspetto di ogni cosa.

Anche chi scrive manuali di seduzione sembra trarre in genere grande ispirazione da questo tipo di letteratura: la capacità di “fare colpo” già al primo approccio è tenuta in alta considerazione. Più velocemente si “abbatte la preda”, e maggiore sarebbe anche il successo e l'autostima. Non è difficile comprendere come questa ambizione di fare innamorare "sul colpo" sia alimentata da una delle tante illusioni sollecitate da certe finzioni del cinema o della letteratura.


È di certo vero che il miracolo del colpo di fulmine talvolta può accadere anche nella realtà. Ma quando accade è perché avviene un casuale e per certi versi fenomenale incontro della medesima illusione. Sono certi film d'amore,  certe fiction televisive, non la realtà dell'esperienza quotidiana, a suggerire come ci si debba presentare – dalle cose da dire e fare alle mise – affinché la corteggiata si lasci cogliere in pieno dal primo colpo dello strale amoroso. Se la corteggiata alimenta con le medesime suggestioni il desiderio di innamorarsi, allora il gioco è fatto. Entrambi si sentiranno perfettamente e perdutamente innamorati. Il corteggiatore è arrivato là proprio dove era atteso. Si è materializzata nella fisicità di un corpo, di parole e di un certo vestiario ciò che la bella aveva già creato con la fantasia dentro di sé.

“Allora – si chiede il seduttore non evoluto – che male c'è? Se ci sta!" E invece il male c'è e solo se lo si riconosce lo si può anche neutralizzare al fine di cogliere solo gli aspetti piacevoli della circostanza fantastica benché reale. Il doversi adeguare a una immagine illusoria – quella di un personaggio che vive nel mondo delle finzioni –  non è una prova di cui si possa sperare di essere all'altezza. Non è  però semplicemente inutile ma anche molto deleterio presentarsi in modo che l'approccio faccia crescere nella bella preda attese tanto smisurate. Attese immaginarie sono la strada più breve verso grandi delusioni. Non bisogna infatti dimenticare che l'ammirazione e la lode possono velocemente trasformarsi in richieste perentorie di qualità e prestazioni assolutamente non comuni. Chi innalza fantasiosamente l'altro su un piedistallo fa presto a dargli una spinta del tutto reale per farlo ricadere prontamente in basso. Non è dunque difficile, dopo sforzi tanto gravosi quanto inutili, sopportare il repentino e deprimente passaggio da lodi e ammirazione a disapprovazioni e disprezzo.

Ci sono molte ragioni per  pensare che la velocità di esecuzione, anche in questo caso, non sia proprio una caratteristica di cui andare fieri. La pazienza di proporre il tipo, il modello che ci è più idoneo,  la costanza di aspettare che la bella preda si accorga di noi, è di certo la strada più lunga e difficile ma è spesso l'unica degna della seduzione evoluta.

Nessun commento:

Posta un commento

COLTA SUL FATTO Ero andato ad aspettare Olga all’aeroporto, lo facevo spesso per evitarle la fila ai taxi. L’avevo intravista gi...