lunedì 26 marzo 2012

UOMINI E TALPE


Un intelligente amico filosofo mi ha sorpreso con una obiezione al seduttore evoluto di un certo interesse. “Il suo modo di stare al mondo considerando la terra come un grande giardino ricco di bei fiori colorati – ha detto – esclude ogni processo evolutivo. L'uomo evoluto non è quello che si bea del creato, ma quello che ne è insoddisfatto e che dalla sua insoddisfazione trova lo stimolo per migliore sé e il suo ambiente, per cambiarlo conoscendolo più in profondità. Se fosse per il seduttore evoluto l'uomo si sarebbe accontentato del caleidoscopio e non avrebbe mai inventato il microscopio”.

Il mio intelligente amico filosofo ha in mente l'idea di progresso della modernità. L'evoluzione del seduttore è però caratterizzata da aspetti decisamente estranei al nostro orizzonte moderno. Per lui, infatti, l'evoluzione non significa un continuo affinamento di  capacità, un incessante approfondimento delle conoscenze, ma un progredire in quella caratteristica prettamente umana che è la capacità di adattarsi a tutte le situazioni, di sapere trarre il meglio da ogni ambiente. Gli animali si distinguono dall'uomo proprio perché mancano del tutto di questa caratteristica. Ce ne sono che vivono solo all'equatore e altri solo ai poli, altri ancora sanno stare soltanto in acqua e altri soltanto in aria. L'uomo si adatta a vivere a qualsiasi latitudine, può imparare a nuotare quasi come un pesce e sa costruire aggeggi che gli danno l'ebbrezza del volo come se fosse un uccello. A differenza poi degli animali non eccelle in nulla, eppur tuttavia  si adatta a fare tutto. Non ha certo artigli in grado di spaccare un cranio in un sol colpo. Però con la mano chiusa a pugno può fare lo stesso molto male. La medesima mano sa accarezzare nel modo più tenero o suonare splendide melodie al pianoforte.

Ci sono però molte relazioni amorose tra gli umani, di certo non evolute, che assomigliano, per esempio, al lavoro della talpa: a forza di approfondire la conoscenza, di stare ben chiusi nel loro mondo, scavano nella loro vita come l'animale scava arditi e ingegnosi cunicoli nelle profondità della terra. Sono molto progrediti nel concepire e realizzare un'opera ingegnieristica di magnifica tortuosità. E sanno poi destreggiarisi con abilità nei suoi più oscuri meandri. Tuttavia si privano della luce del sole, dell'aria fresca e dei suoi profumi.

L'uomo tecnologico, apparentemente progredito che si identifica nel fare della sua tecnica, si avvicina paradossalmente agli animali. Si concentra con grande serietà sul proprio progetto e, prendendo un'unica direzione, si disinteressa di tutto il resto: costruisce torri sempre più alte, fabbrica autoveicoli sempre più veloci, accumula ricchezze sempre più estese e così via.

Il seduttore evoluto non è così profondo e così rigoroso. Non ha la serietà ma neanche l'irresponsabilità degli animali che non devono scegliere come essere perché si realizzano già nel loro fare. Il seduttore evoluto non abita la terra per fare tenacemente qualcosa di preciso, ma per essere sempre più compiutamente quello che è: un essere che non avendo nessuna specializzazione può scegliere cosa fare tra le molte possibilità che gli offre il creato. Ciò che segnala la sua  evoluzione non è la cieca caparbietà, ma l'abilità di sapere distinguere volta per volta qual è per lui la cosa migliore.


lunedì 19 marzo 2012

“BASTARDO! TE NE PENTIRAI!”




Ogni cosa umana non può aumentare all'infinito. Tutto ciò che inizia qui sulla terra è destinato a finire. Solo così possono crearsi le condizioni affinché la vita si rinnovi. Per queste semplici ragioni il seduttore evoluto non può trascurare l'abilità di liberarsi di chi ha saputo attirare a sé. Una competenza vitale per chi voglia percorrere la non facile strada della seduzione evoluta si manifesta dunque nel sapere concludere una relazione e di saperlo fare ben prima che si trasformi in una martoriante agonia. La tempestività ne è infatti un requisito di grande importanza: facilita il compito di prendere congedo dal passato e permette al nuovo di avanzare indisturbato. Indispensabile allora è il sapere  cogliere nel presente i segnali di come potrebbe essere molto fastidioso il futuro se non si agisce in fretta. Non deve, per esempio, trarre in inganno un atteggiamente docile di fronte alla primissima fase di disimpegno. La maschera della mansuetudine annuncia spesso la più tenace e fastidiosa delle resistenze. Telefonate possono essere evitate semplicemente non rispondendo, ma in caso di un sms è facile cadere nella tentazione di gettarvi uno sguardo prima di cancellarlo. Affinché questa debolezza non ne generi altre è bene riconoscere quando pericolosi intenti bellicosi ne possano animare il contenuto apparentemente innocuo.

Propongo un esempio di un sms che oltre la veste cedevole dell'accondiscendenza nasconde un vero e proprio arsenale di molestie pronte per l'uso. Si tratta di una risposta a un sms di disdetta di un appuntamento.

Ok, lo immaginavo, intuito femminile, diciamo così. Ok. 1 altra volta, tanto dovrò venire a Modena in altri giorni, abbastanza presto direi. Scusa il disturbo

Ecco cosa si può intendere
di questo messaggio dall'aspetto innocuo e vagamente sbrigativo, grazie a un'attenta interpretazione:

Ok, lo immaginavo: so intuire le tue mosse, sei prevedibile,  posso controllarti, non ti sarà così facile liberarti di me;  

intuito femminile: stai attento a non ferire troppo la mia delicata sensibilità  perché in quanto donna non sono solo più intelligente di te ma anche più tenace e soprattutto so essere molto, molto vendicativa;  
Ok, 1 altra volta: per il momento puoi dedicarti agli affari tuoi, ma non farti illusioni; 
tanto dovrò venire a Modena in altri giorni: dove credi di scappare? So sempre dove trovarti; e abbastanza presto direi: decido io quando comparire al tuo cospetto, potrebbe essere tra un mese, una settimana, tre giorni ma anche già oggi. Sta' all'erta!; 
Scusa il disturbo: mi costringi a fare la parte della rompiscatole col tuo sfuggirmi. Bastardo! te ne pentirai!

Inutile rimarcare quante noie possa portare il non riconoscere al più presto un amore che si sta trasformando, o si è già trasformato nel suo omologo distruttivo, vale a dire in odio. Per il seduttore che non se ne avvede non vi è scampo e subirà conseguenze molto spiacevoli se non saprà tenere i fastidi a debita distanza. Se non ne è in grado significa che è stato imprudente già all'inizio della storia: non ha saputo intuire i rischi a cui sarebbe andato incontro, o ha sopravvalutato se stesso. In ogni caso dovrà riconoscere la propria inettitudine e chiedersi se la seduzione evoluta sia pane per i suoi denti o sia meglio dedicarsi ad altro.

lunedì 12 marzo 2012

L'AMORE SEGRETO



Il seduttore evoluto preferisce di gran lunga pensarsi nel mondo reale, pur con tutte le sue imperfezioni e difficoltà, piuttosto che nei mondi perfetti dell'immaginazione e delle situazioni ideali. Eppure se gli viene chiesto di provare a fantasticare una realtà perfetta, pienamente appagante e completamente felice allora non può non figurarsi gli amanti clandestini e il loro amore segreto.

Un amore segreto  non è regolato da norme e convenzioni, non ha progetti e non costruisce storie ma si affida solo al presente. E così l'incontro amoroso dissolve totalmente la realtà al di fuori di esso, quella che lo precede e quella che lo segue. Ogni cosa lasciata oltre la porta chiusa di un motel appare misera in confronto a ciò che offre il fugace presente, scompare come la luce di una lampadina nel sole abbagliante del mezzogiorno.  Tanto appagante e persistente è il momento in quell'angolo di paradiso che diventa del tutto indifferente ciò che accade dopo il congedo. L'entusiasmo che anima l'amore segreto rende superflua ogni altra attesa, inconsistente ogni timore: gioia, trasporto, stupore colmano ogni spazio, danno l'inebriante sensazione di stare godendo la vita in tutta la  sua pienezza.

Tra gli amanti segreti ogni ordine morale è superfluo, la morale corrente non ha più senso. Non vi è bisogno di fare ricorso a nessuna virtù per rendere virtuosa la loro relazione. Solidarietà, complicità, empatia si ottengo senza proporseli, senza alcuno sforzo. Colui che dà non si aspetta nulla in cambio. L'amore degli amanti segreti non sa essere reciproco e ugualitario: così unico è l'amato da rendere  la sua presenza un dono tanto grande che non può essere ricambiato. Ogni “sacrificio” – salti mortali per rispettare un appuntamento,  impegnativi sotterfugi, la rinuncia a comode consuetudini – diventa gesto d'allegria nella prospettiva della meta a cui accompagna.

Anche le difficoltà concorrono a migliorare la relazione segreta: la più attenta programmazione può essere vanificata all'ultimo istante da un banale inconveniente. Ma la beatitudine che si credeva a portata di mano non va perduta, si trasforma nel piacere dell'attesa, nella consapevolezza che condividere il dolore di una gioia mancata sia ben più della promessa di una gioia futura.  Un amore segreto conosce come si trasfigurano
nel loro contrario le avversità che separano. Il dispiacere e la tristezza certo non mancano, eppure arricchiscono in sensazioni e intensità l'esperienza amorosa. Anzi molte delle difficoltà invece di lacerare o insidiare un amore segreto ne alimentano la virtù: è naturale e privo di sforzi l'esercizio della pazienza, della temperanza, dell'autocontrollo.

Nell'incontro amoroso degli amanti segreti il seduttore evoluto immagina di trovare l'esperienza sconcertante di sensi tanto accesi da fare impallidire il piacere di ogni altra cosa che non sia l'abbraccio

lunedì 5 marzo 2012

C'È MANUALE E MANUALE



Non mi stupisce che alcuni lettori del Manuale di seduzione per evoluti interrompano di frequentano la loro lettura per chiedersi: "A cosa serve un manuale che non dice cosa si deve fare, che non spiega quale sia il metodo giusto e che non indica con decisione la strada che porta al successo? I manuali non si scrivono e non si leggono per trovare risposte, per risolvere i problemi?".
 

Queste domande apparentemente sensate svelano subito quanto siano infondate se si opera una distinzione del tutto banale tra i manuali che insegnano come ci si comporta con gli oggetti e i manuali che insegnano come ci si comporta con la mente delle persone in carne e ossa. Se si deve montare un armadio, per esempio, dal manuale di istruzioni ci si aspettano spiegazioni chiare e definitive. Chiunque – il ragioniere come il venditore porta a porta, l'adolescente o l'anziano –  deve leggere le istruzioni nella certezza che alla fine avrà a disposizione un mobile dove disporre in modo ordinato i suoi indumenti senza il timore che possa crollare tutto da un momento all'altro. Il compito del lettore è altrettanto chiaro: è sufficiente che ne legga le istruzioni con attenzione e il montaggio riesce anche in casi di non eccelsa manualità. L'attenzione, l'accuratezza, le meticolosità nel seguire le istruzioni garantiscono il successo dell'impresa.

Anche se a ben altro livello di precisione e raffinatezza che richiedono particolari attitudini manuali e psicologiche, le procedure di grande complessità, come per esempio quelle che deve affrontare un chirurgo, non esigono abilità tipologicamente diverse da quelle che servono per montare un armadio. Un chirurgo che debba ricostruire i legamenti di un ginocchio o rimuovere
calcoli a un rene deve essere concentrato, preciso e rigoroso nel seguire le procedure. Ovviamente deve eccellere in attenzione, accuratezza, meticolosità visto che si impegna in faccende molto difficili e delicate. Rispetto al volenteroso adolescente che si occupa delle sua cameretta le abilità rimangono però le stesse anche se a un livello incomparabilmente più raffinato.

A volte una conquista amorosa può essere tanto difficoltosa quanto un'operazione a cuore aperto, tuttavia le competenze da mettere in gioco sono ben diverse da quelle di un chirurgo. Quando si ha, infatti, a che fare con la psicologia, con la mente degli umani occorrono doti di altra natura, come ad esempio,  sensibilità, intuizione, perspicacia, flessibilità mentale e così via. Il fondamento di queste abilità non è la certezza di procedure, ma l'incertezza di ipotesi che debbono essere costantemente verificate. Per questo dal Manuale di seduzione per evoluti il lettore non si può attendere le stesse certezze che invece devono offrire i manuali che si occupano di oggetti o di anatomia. Nella seduzione ognuno deve cercare e trovare il proprio metodo, ognuno deve inventare il proprio modo di essere e di reagire. Mentre per montare una scaffalatura o intervenire sui legamenti di un ginocchio occorre ripetere con concentrazione e diligenza procedure standard, nella seduzione ogni azione è unica e irripetibile. Se, infatti, un mobile o un organo anatomico hanno conformazioni standard, non esistono due persone completamente uguali e pure ogni circostanza in cui si incontrano è diversa da tutte le altre. Di conseguenza non possono esserci  due forme uguali di seduttore. Chissà quante volte gli atteggiamenti più strani e insulsi hanno portato al successo. Non certo per questo meritano di essere presi come una procedura che possa garantire la riuscita di un approccio. Comportamenti che possono portare al successo qualcuno, sono per un altro un fallimento certo.

È l'individualità della personalità del seduttore e come questa “incontra” la persona giusta, a  creare i presupposti per una seduzione riuscita: non si diventa seduttori per compiere determinate azioni, ma si giunge a compiere gli atti che portano alla seduzione perché si è seduttori, almeno in quel momento e in quella circostanza.

COLTA SUL FATTO Ero andato ad aspettare Olga all’aeroporto, lo facevo spesso per evitarle la fila ai taxi. L’avevo intravista gi...