Non vi è niente di più prevedibile in amore della rottura dei patti. Non solo quelli pronunciati solennemente all'altare che si disperdono comunque ben presto assieme all'aria festosa, onirica e fugace in cui è avvolto il giorno del matrimonio. Ogni giorno è l'occasione buona per fissare regole che verranno tormentosamente disattese anche se il loro scopo era quello di rendere più armonica, più gioiosa e soprattutto più sensata la vita di coppia. La continua esigenza di rinnovare l'accordo iniziale con sempre nuovi negoziati segnala infatti quanto sia vano affidare la propria gioia relazionale a norme, regolamentazioni, prescrizioni. La ragione è piuttosto semplice anche se a prima vista appare solo una battuta e nemmeno tanto spiritosa: la causa della rottura dei patti sono i patti stessi. Nessuno può tradire gli impegni che non sono mai stati presi.
Eppure oltre la banalità si cela una realtà che una mente incerta, apprensiva e anche pavida non riesce a scoprire: tanto più si regolamentano i comportamenti, tanto più si entra nei loro dettagli con prescrizioni e divieti e tanto minore è lo spazio per considerazioni su ciò che è opportuno e ciò che non lo è. In tal modo vengono a mancare le occasioni di praticare il discernimento tra il bene e il male, tra l'utile e il deleterio. Tanto più si affida il potere decisionale alla regolamentazione di comportamenti e tanto meno si assume la responsabilità di fare appello a ciò che si sente, si crede e si vuole. In una relazione in cui i partner abdicano alla ricerca di comportamenti morali perché questi sono già stabiliti a priori, si rende superfluo il pensiero morale e lo si abbandona. Alla prescrittiva moralità della legge corrisponde l'immoralità di chi alla legge lascia la responsabilità di decidere.
Come uno stato totalitario controlla nei minimi dettagli la vita dei cittadini in modo che possano prendere solo la decisione di adeguarsi o di ribellarsi, così anche una relazione regolamentata da norme morali esautora i partner dal compito di riflettere. In tal modo si dimenticano di pensare alle ragioni e al senso di ciò che li tiene uniti. Una relazione di persone non in grado di riflettere e di scegliere liberamente difficilmente può dare gioia a entrambi.
