martedì 29 gennaio 2013

UN CASO IN CUI È BENE ESAGERARE



Ottenere un sì a un invito a cena assegna al seduttore evoluto un compito impegnativo e stimolate: scegliere il locale giusto. In questi casi, volendo ottimizzare le possibilità di riuscita, appare molto proficuo affidarsi al ristorante più costoso della zona. Il rischio di dare di sé un'immagine ben poco realistica è compensato, si pensa, dal miracolso effetto sulla disponibilità della ragazza. Sebbene siano in genere i discorsi da bar, raramente suffragati dall'esperienza, a far credere nella magia di espedienti per ottenere vittorie fulminee – sul modello del Blitzkrieg –, non è mai sbagliato, in una simile circostanza,  esagerare e andare  molto oltre le proprie possibilità. Anche se è alta la probabilità di dovere continuare la contesa galante per raggiungere la meta – qualsiasi cosa si possa immaginare che essa sia – lascia indubbiamente un'ottima impressione il dare l'idea che non ci si preoccupi troppo di quello che accade sul proprio conto corrente.

La spensieratezza iniziale è una buona carta in molti giochi anche se  è inevitabile svelare ben presto quanto vi sia di velleitario nei propri atteggiamenti. Una ragazza bella e intelligente, magari avvezza a inviti di ogni genere, capisce subito anche dai minimi particolari dove finisce l'uomo brillante e inizia il ciarlatano. Tuttavia, affinché il rendersi conto della realtà non le impedisca di lasciarsi andare alla piacevolezza del momento, occorre prestare attenzione a queste poche e semplici indicazioni:

a) non dare l'impressione di illudersi di stare facendo qualcosa di straordianario e di sperare dunque in un  particolare riconoscimento;

b) se non si è abituati ai ristoranti di qualità fare molta attenzione a non commettere errori pacchiani come farsi notare ad osservare la parte destra del menu, quella dei prezzi;

c) non provare a sfoggiare gusti raffinanti che non facciano parte delle proprie corde: si ordini pure quello che ispira senza volere far capire chissà cosa con la propria scelta.

domenica 20 gennaio 2013

IL CALCIO DI RIGORE DELLA SEDUZIONE




Il giocare la carta dell'invito a cena presenta tante opportunità quante insidie. È come avere a disposizione un calcio di rigore decisivo: non è detto che in seguito vi sarà un'occasione altrettanto favorevole se la si spreca.

Oltre ovviamente ai modi è la scelta dei tempi giusti a stabilire in larga parte l'esito di un primo tentativo, esito che non è mai scontato nemmeno per chi l'invito lo riceve. Il più delle volte la decisione di accettarlo o non accettarlo matura spontaneamente nell'istante in cui viene formulato.

La regola fondamentale per un seduttore evoluto è il non fare cadere l'avance dal cielo, ma di prepararla affinché risulti il più naturale possibile. L'abilità essenziale per questa fase di grande importanza nella seduzione è dunque quella di sapere cogliere l'occasione al momento opportuno mentre si parla del più e del meno. Il discorso cade su una pieve romanica in un paesino in collina? “Lì vicino c'è 'Il funghetto', una trattoria con piatti eccellenti a base di funghi porcini” è la frase che può portare il discorso nella direzione giusta. Si sta esibendo il proprio sapere su vini e vigneti? “'La botte' è il ristorante che ha la migliore carta dei vini della zona” è la frase giusta al momento giusto. “L'ultima volta che sono stato agli Uffizi, girando per caso le stradine oltre il Ponte Vecchio, ho scoperto una trattoria eccellente” è un altro esempio di affermazione in grado di avvicinarsi al proprio obiettivo.

Come in altre circostanze che presuppongono un certo ardimento, per l'invito a cena vale poi la regola generale della seduzione: salvaguardare un esemplare equilibrio tra coinvolgimento e rilassatezza. Far trasparire timore come se fosse in gioco la propria felicità è ciò che di peggio si possa fare. Ma non bisogna nemmeno dare la sensazione di non sapere riconoscere il valore di ciò che è in gioco.
Infine - ma è cosa ovvia - l'impegnativo invito a cena devo essere preceduto da inviti meno vincolanti. Il tavolino di un caffè di una certa eleganza, un aperitivo pre-serale o anche una pausa pranzo offrono senza dubbio la possibilità di preparare la circostanza ben più favorevole di un incontro serale tête-à-tête con buon cibo e buon vino. Anche in questo caso la gestione dei tempi riveste un'importanza decisiva: protratti incontri costretti in tempistiche anguste senza che si liberino spazi più agevoli e ricchi di opportunità, possono al massimo portare a una sterile amicizia. Sarebbe un vero peccato sprecare tutta l'arte del seduttore evoluto per questo modesto risultato.

mercoledì 9 gennaio 2013

IL CLOU DELLA SERATA



"Benché legga con piacere le riflessioni del seduttore evoluto devo confessare di trovare a volte un po' superflue certe riflessioni "filosofiche", al contrario mi mancano consigli pratici per momenti di grande importanza nella seduzione. Perché, per esempio, il seduttore evoluto non ci fornisce utili consigli su come favorire e condurre nel migliore dei modi un momento fondamentale della seduzione, vale a dire l'invito a cena? L'esigenza l'ho avvertita per esempio di recente quando dopo tanti tentativi sono riusciuto finalmente a portare a cena una ragazza. Mi è sembrato ovvio optare per il ristorante migliore della zona, affidarmi a un menu di squisitezze e scegliere la bottiglia più cara. Devo ammettere che la strategia ha funzionato bene, addirittura troppo bene perché già alla prima portata ho avvertito in lei una disponibilità tanto immediata da renderla impaziente e nervosa. Ho avuto la netta e invadente sensazione che volesse arrivare subito al clou della serata lasciando tutte le prelibatezze sul tavolo, compresa la stupefacente bottiglia di Barolo d'annata. Credo di non essermi comportato proprio da evoluto (ma mi dica Lei) a lasciarmi trascinare dalla sua impazienza, a perdere un piacere presente per uno futuro, del quale - in tutta sincerità - alla fine non posso dire sia stato completamente all'altezza della rinuncia."

Innanzittuo ringrazio il fedele lettore per il consiglio di cui farò tesoro. Tuttavia mi permetto di sottolineare come le riflessioni che lui definisce con benevolenza "filosofiche", avrebbero potuto suggergli un comportamento esattamente opposto. Il seduttore evoluto rifugge la mentalità dello schiavo che si lascia imporre dalla sua "preda" obiettivi e condizioni. Al contrario impara a muoversi in armonia con suo sentire, col tempo e le circostanze. Un momento che stimoli e dia piacere è già il clou della serata. Preservarlo, lasciarsi condurre dal suo pulsare, abbandonarsi alla sua atmosfera è l'unica promessa di felicità a cui il seduttore evoluto possa credere.

COLTA SUL FATTO Ero andato ad aspettare Olga all’aeroporto, lo facevo spesso per evitarle la fila ai taxi. L’avevo intravista gi...